Dal 1 marzo 2018 è attiva in seno alla Corte d’appello di Parigi una Camera Internazionale (CICAP), con il compito di decidere i contenziosi commerciali transnazionali. La Camera è composta da giudici anglofoni, specificamente qualificati per decidere questioni tecnicamente complesse in materia finanziaria e commerciale.
Si tratta di un’iniziativa importante che, nel contesto del Brexit, mira chiaramente a rinforzare la posizione di Parigi come piazza di risoluzione dei litigi internazionali.
L’idea non è completamente nuova, perché esiste già, da una decina di anni, una camera internazionale presso il Tribunal de Commerce di Parigi. Mancava tuttavia, sino ad oggi, un secondo grado di giurisdizione. Con la creazione della Camera Internazionale presso la Corte d’appello, la capitale francese è ormai capace di offrire agli operatori internazionali un percorso giurisdizionale completo.
Peraltro, la CICAP è anche competente per l’impugnazione dei lodi arbitrali internazionali.
La competenza delle due Camere Internazionali parigine (presso il Tribunal de Commerce e presso la Corte d’appello) puó risultare da una specifica clausola contrattuale che attribuisca la competenza alle giurisdizioni situate nel distretto della Corte d’appello di Parigi.
La procedura segue regole particolari.
In primo luogo, la procedura davanti alla CICAP è adattata al fine di assicurare l’ampio uso della lingua inglese.
Possono infatti essere prodotti documenti redatti in inglese e non tradotti; le parti, i testi, i consulenti tecnici e gli avvocati possono, se lo desiderano, esprimersi in inglese.
L’uso del francese resta la regola solo più per quanto riguarda la redazione degli atti della procedura.
Le regole in materia di assunzione delle prove sono parimenti ripensate.
Se secondo il codice di procedura civile, solo il giudice puó interrogare le parti ed i testimoni; davanti alle Camere Internazionali, invece, «ciascuna delle parti puó essere interpellata direttamente dalle altre». Parimenti, gli avvocati delle parti potranno rivolgersi direttamente ai testi ed ai consulenti tecnici.
Le dichiarazioni sull’onore (attestations), molto diffuse nella prassi francese, potranno essere dattiloscritte, mentre continuano a dover essere manoscritte davanti ad ogni altro giudice.
Alcune novità sono state infine introdotte per assicurare la celerità del processo avanti le Camere Internazionali.
Un calendario della procedura permette di determinare in anticipo la data di comparizione delle parti, i termini per il deposito di comparse, memorie e produzioni documentali, così come le date per l’audizione di consulenti e testimoni ed, infine, la data della discussione. La procedura davanti alla CICAP non dovrebbe durare più di sei mesi.
La creazione della CICAP si inserisce nel contesto del Brexit.
Con l’uscita del Regno Unito dall’UE, le decisioni britanniche non potranno più beneficiare della regolamentazione europea in materia di riconoscimento ed esecuzione. L’exequatur sarà pertanto necessario, con tutto quello che ne consegue in termini di durata e costi supplementari.
In questo contesto, le Camere Internazionali di Parigi propongono agli attori internazionali una procedura competitiva, celere, «eseguibile» sul territorio dell’UE, più rapida e meno costosa di quella che potrebbero utilizzare nel Regno Unito.
Con la creazione della CICAP, a fianco della camera internazionale del Tribunal de Commerce e delle grandi istituzioni arbitrali già presenti, Parigi completa l’impianto dedicato ai contenziosi di diritto commerciale internazionale, con l’intento di semplificare l’accesso delle imprese estere alle giurisdizioni francesi.